I  falsi

 

Quando nacque il primo francobollo, nacque il primo falsario. Questo è un assioma che conviene tenere ben presente quando si ha a che fare con francobolli, ed in modo particolare se si tratta di pezzi di rilevante valore economico, magari venduti a prezzi decisamente stracciati. I francobolli nel mondo sono miliardi e di questi, sfortunatamente, una cospicua parte sono falsi. A mio giudizio sono almeno tre i motivi che inducono alla falsificazione di un francobollo: c'è chi li riproduce per avere un riscontro economico, falsificando francobolli rari si apre la possibilità di vendere, a qualche sprovveduto collezionista, pezzi rari a prezzi decisamente abbordabili che, in caso contrario, sarebbero irraggiungibili alla maggior parte dei collezionisti. Chi sceglie questa strada è costretto ad un lavoro notevole, facilitato dal fatto che, ad esempio, il tipo di caratteri utilizzati per l'emissione bresciana della GNR del I° tipo ( carattere Raffaello ) e prodotti da una ditta torinese, sono rimasti invariati per decenni. Questo tipo di falsari, solitamente, utilizza teniche medio-alte.Il secondo motivo, a mio giudizio, è rappresentato dallo spirito di alcune persone di " inventare " un qualcosa di personale, magari senza dolo ma , affascinate dall' idea di riuscire a ricreare determinati pezzi pregiati, si ingegnano nella ricostruzione di esemplari irraggiungibili. Il terzo motivo incarna la volontà tipica di tante persone che ritengono di riuscire a turlupinare il prossimo, e la loro soddisfazione è massima quando riescono a spacciare per autentici dei francobolli che farebbero invece sorridere gli esperti del settore ed i periti. In questo caso, generalmente, la qualità della falsificazione è scarsa. Non è mia intenzione, in questo contesto, svelare le tecniche che consentono di smascherare le falsificazioni ben fatte, sarebbe come chiedere ad un cuoco i segreti delle proprie ricette, mi limiterò ad una analisi superficiale di francobolli malamente eseguiti, sperando di riuscire a dotare il navigatore-collezionista di quelle armi che gli consentano un facile riconoscimento tra esemplari originali e copie malamente eseguite.

 


Non considerando la pessima esecuzione della soprastampa, sia come esecuzione dei caratteri che come inchiostrazione, si noti come lo sprovveduto falsificatore di questi francobolli abbia apposto la soprastampa su esemplari normali già annullati. Il 5c. presenta infatti un annullo del 7-8-1940, il 20c. ha un annullo del 30-5-1932, il 25c. presenta un annullo del maggio 1940, il 30c. è stato annullato il 29-6-1934, nel 75c. il timbro è del 9-7-40, ed infine il pezzo da 1,75L. presenta chiaramente un annullo dell' Ottobre 1930. Tutte queste obliterazioni sono antecedenti di anni rispetto alla data di emissione della serie con soprastampa GNR che, nel caso di Brescia, avvenne alla fine del Dicembre 1943.


Le falsificazioni colpirono anche i fascetti che, se non si tratta di esemplari classificati o dotati di varietà significative, hanno infatti un modesto valore. Non si capisce, quindi, lo scopo di chi abbia voluto porre la propria " firma " su francobolli di valore insignificante, a meno di considerare l' esecutore di quest' opera come una persona il cui volere fosse stato quello di creare qualcosa di originale o di personale. Sopra sono mostrati alcuni fascetti la cui tipologia di stampa e di inchiostrazione li riconduce decisamente nel settore dei falsi.


Molto male eseguiti i saggi sopra mostrati. Il falsificatore ha utilizzato una tecnica spartana non tenendo assolutamente conto delle caratteristiche di stampa e dell' inchiostro utilizzato. L' inchiostro è infatti molto lucido ed i contorni del fascio poco hanno a che fare con le lastre originali di stampa.

 


 

Sfugge alla mia comprensione il motivo per cui si sia voluti falsificare un 50 c. della II° serie Monumenti distrutti. Si tratta infatti di un francobollo comunissimo e praticamente privo di alcun valore.Il falsificatore in questo caso ha voluto strafare falsificando anche l' annullo. Si tratta di una falsificazione malamente eseguita, una fotocopia del francobollo avrebbe forse avuto più credito.